Ci stavo pensando, attendevo solo il momento giusto.
Oggi lo era.
Mi dispiace per la Ravenna – Milano Marittima, gara che amo moltissimo e mi si addice, ma dopo 8 giorni di fuoco podistico e qualche dolorino residuo ho scelto di non gareggiare dedicando il week end ad importanti allenamenti.
Era il giorno dunque, dopo varie prove fatte in piscina nuotando con le mie Scott Race Rocker (180gr l’una) , complice la splendida giornata e l’evento che si sta avvicinando a grandi passi ho deciso di esibirmi nel primo allenamento completo per l’acquatic run – XTriM Border Lagoon organizzato da Matteo Benedetti, gara che ci porterà da Lignano Sabbiadoro a Grado (spero di non aver cannato) correndo le isole unendole col nuoto.
Regole insindacabili : nuoto con scarpe ai piedi (peso max 340 gr a scarpa) – Pull Boy legato alla coscia con elastico.
Splendida location del mio allenamento odierno il Bagno 340 di Milano Marittima di Giovanni Silvestrini sempre eccezionale nella disponibilità ed accoglienza.
Mare Piatto , acqua pulita (meduse solo spiaggiate).
Vista la temperatura dell’acqua opto per una prova dotata di muta (ci dormirei anche) usando comunque il pull boy.
L’impatto non è dei più tranquilli, sopratutto per le mani che sentono costantemente il freddo marino. Il resto invece sta bene, le scarpe e i calzini (ho scelto di metterli) proteggono i piedi , la muta fa il suo dovere e le due cuffie anche.
Strutturo l’allenamento in più ripetizioni percorrendo circa 600 metri di acqua per poi risalire a riva dove , grazie al garmin faccio un andata e ritorno a piedi misurata mantenendo indossata la muta.
Primo giro , giusto per provare 630/1000 dal secondo giro in poi la frazione podistica viene raddoppiata senza problema alcuno .
Il dubbio principale era dato dall’eventuale surriscaldamento del corpo nella frazione podistica con muta che, secondo il mio pensiero, mi avrebbe creato un brusco shock termico nel rientrare nell’acqua fredda.
Il pensiero ….non è detto che sia legge e, yuppie yuppie, è errato. Accade proprio il contrario.
La temperatura giusta non mi ha fa neanche più sentire la sensazione dell’acqua fredda sin dalla seconda entrata in acqua.
Alla fine ne è uscito un ottimo allenamento, impegnativo, divertente e notato dai pochi bagnanti presenti in spiaggia che vedendomi girare come una strana trottola si chiedevano il perchè.
Sarà importantissimo non sbagliare i ritmi, sopratutto quelli podistici.
Se risultassero troppo elevati causerebbero affanno e produzione di acido lattico sicuramente molto dannosi (parlando di prestazioni) per la frazione natatoria.
Il ritmo giusto quindi, costante e proprio sul confine per poi, nel caso, dare la zampata finale.
Calzini presenti.
Tecnici ben aderenti, scarpe ben allacciate in modo da evitare sfregamenti che potrebbero creare abrasioni collaborando strettamente coi granelli di sabbia.
Alla fine circa 2.500 di nuoto e credo 7.000 + qualche spiccio a piedi.
Ne esco molto soddisfatto.
Domani si ripete con distanze podistiche più lunghe, ritmi più veloci (senza muta) e frazioni natatorie in piscina per un tempo totale (spero) almeno raddoppiato.
Se tutto va bene domenica aggiungo un 270km in bici …….ma questa è un altra storia.
Non assicuro che tutte le considerazioni su Acquatic Run siano veritiere ….sarà lotta dura, ad ognuno la propria tattica 🙂
andrea pelo di giorgio
domani arriva sempre
ps: unica soluzione da trovare ……. gli occhiali da vista





