NoveColli Ultratriathlon – ci risiamo

NoveColli Ultratriathlon - ci risiamo

Ci  risiamo

Perché seguo una strada 
capace di regalarmi grosse emozioni , 
di farmi vivere sensazioni forti ed estreme facendomi  sentire vivo e che sta incidendo dentro di me
 parole importanti e profonde.  

Azioni, gesti, fatiche  capaci di
regalarmi una filosofia di libertà che solo a respirarla  ripaga della sofferenza ,

 in grado di non farmi sedere davanti a niente mantenendomi
sempre assetato ed offrendomi costantemente l’acqua .

Ricordo ancora le fatiche, le sento dentro solo a pensarci,
la sensazione distruttiva delle ginocchia che “grattano” nel piegarsi, la
fatica immensa  nell’alzare le gambe, la
difficoltà mentale per convincerle  a
rimettersi in corsa abbandonando il passo camminato. Il sonno che ti si attacca
addosso come uno strato di silicone  e
ancora l’inesorabile lentezza del passar del 
tempo  …minuti interminabili quando
la stanchezza

assume lo stato maiuscolo, 
quando la difficoltà maggiore diventa incanalare la mente nella strada
più lontana rispetto a quella della fatica sentita.

Sento ancora il dolore provocato dai continui crampi nella
prova natatoria . Le dita dei piedi che diventano rigide provocando la
contrazione delle falangi  sotto al mio
sguardo  affaticato e dolorante.  L’arco plantare si  arcua provocando un dolore tale da far
divenire  il classico crampo al
polpaccio  una carezza.
Ricordo ….. eppure sono ancora lì,  dentro a quella voragine emozionale , incapace
…volontariamente incapace, di contrastare quella sensazione che mi esplode
dentro .
Insistentemente educata , presente in ogni momento della
giornata , capace di affiancare la tua normale vita  e farsi costantemente sentire .
Spinge forte , spinge costantemente  ….. Impossibile non ascoltarla, impossibile
resistere.
Ancora con qualche segno in corpo e in mente  dell’Adriatic Coast Rn Extreme  ed intento nella preparazione della maratona
del Lamone  incrocio in un paio di
podistiche locali il patron  della
NoveColli Running  Mario Castagnoli .
         
allora Andrea rifacciamo come anno scorso ?

         
No Mario, facciamo di più . Mi scappa detto
sorridendo  scherzosamente spiegando
l’idea apparsa in mente .
Scherzosamente ma forse no   visto
lo sviluppo immediato che essa  ebbe
dentro di me . 
Valutazioni ,  varie
ipotesi di sfida,   ipotesi di organizzazione,  messa in atto . Le  distanze , i  tempi , gli 
orari previsti,  la location …..
non sapevo ancora nulla  eppure mi
sentivo già dentro  nonostante stessi
preparando una maratona che mi dava solo la certezza di correre per X km  e nuotare per 
circa 7 km alla settimana  e questo
fino al 7 di aprile .
Un mese e una settimana di tempo , per mettere su un po’ di
bici / nuoto  e poter affrontare
l’eventuale sfida  con un minimo di
preparazione .
Strano , forse strano , ma da qualunque lato la
guardassi  questo fatto non arrivava alla
mia mente come un problema pur conoscendo le difficoltà, sia di percorso che
fisiche, alle quali sarei andato incontro.
La mente era pronta, la motivazione , l’obiettivo  presenti e allora anche quel poco tempo
disponibile per la preparazione diveniva una sfida ,  la sfida nella sfida.
Rincontro Mario , confermo la mia voglia, chiedo la
disponibilità per l’acqua , la disponibilità del comune di Cesenatico  ad ospitarmi 
in piscina  o meglio in mare per
qualche oretta  e comincio a costruirla  seriamente.
“salire sempre di un gradino” ….. “oltrepassare il limite
precedente”  questo è quello che gira
nella mia mente e che sento pulsare dentro  cosa che mi ha portato, osservando  quanto fatto nel 2012 in occasione della
Novecolli challenge,  ad aggiungere  qualche chilometro e togliere le pause.
Andare incontro all’assenza di sonno e a tutto ciò che ne comporta
affrontando un percorso impegnativo come quello della NoveColli,   al
massimo come richiede una competizione  ,
poco importa se con se stessi.
NoveColli Ultratriathlon , 25 km di nuoto , 2 Novecolli in
bici, 1 NoveColli  a piedi  , in soluzione di continuità  dando al fisico il minimo riposo possibile .
“ a vederla mette quasi paura “  diceva in una canzone Lucio Dalla  ma i punti di vista possono essere diversi.
Proiettarsi nell’evento , entrando dentro alla locandina ,
immaginarsi, vedersi , sentirsi .
Carpire  la fatica, la
paura ,  la voglia di provare  è già un  emozione intensa.
La fatica fisica  non
spaventa,  non deve farlo, è sempre un
“male” risolvibile in breve tempo , molto più veloce e molto meno doloroso
rispetto al negare a se stessi di inseguire una sensazione prodotta e cresciuta
dalla propria mente, organo che continua ad affascinarmi  ed estasiarmi per la potenza che è in grado
di mettere in campo e per la grande parte di essa a cui non siamo in grado
ancora di accedere. 
Il battito del cuore è già variato ….. Novecolli
Ultratriathlon si fa