“Fritto ?” – Squame d’amore – quarantatreesima puntata

"Fritto ?" - Squame d'amore - quarantatreesima puntata
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Non si sarebbe perso 
dentro a quella casa presa in affitto per tutto il periodo della
trasferta romagnola.
Non era certo grande come 
la casa Elvezio con le mille porte, mille stanze,  dietro ad ognuna delle quali si celavano
tutti i posti della sua fantasia  e dei
suoi desideri.
Calda , dai colori arancionati,  non troppo curata nel giardino l’appartamento
faceva parte di un condominio in orizzontale con frontespizio frontespazio e
fronte anche un po’ rugosa vista l’età del vicino al di là della strada .
Sostanzialmente 5 stanze in croce  ma l’autore Andrea Pelo di Giorgio preoccupato
per  le sorti dell’amico e impiegato
della blognovela, Elvezio si era premurato 
di lasciare delle indicazioni affinchè nel caso di qualche amnesia il
ritrovo della strada sarebbe stato semplice evitando così il ricorso al far
cadere sistematicamente dei sassolini dietro al proprio passaggio.

Nell’angolo della cucina era stato ricavato anche un posto
per Isauro il simpatico schiavo sempre presente e disponibile all’ impegno massimo
pur di eseguire correttamente gli ordini che gli venivano imposti  da Cribalda, Jamesignoresissignore figlio,
dallo stesso Elvezio e anche dallo scrittore  
che però non se ne approfittava più di tanto. 
La casa era abitata da due plinti viventi dal nome di
Rodolfo e Matilda.
4 zampe motrici, dal russo facile con sembianze lontane dalle umane.  Molto tranquilli all’ apparenza ma pronti a
scattare ed attaccarsi nei garetti di chiunque varcasse la soglia senza il
regolare permesso o chi cercasse di abbandonare il complesso abitativo senza
aver pagato l’affitto.
Daniel Pedrosa era stato assunto per tosare il prato a
cavallo di un trattorino a 4 ruote  ma
non sembrava particolarmente contento della messa a punto .
A parere suo l’avantreno scarrocciava un po’ troppo non
permettendogli delle pieghe sicure  il
che gli avrebbe sicuramente creato un handicap nei confronti dei diretti rivali
Lorenzo e Marquez .
Preso possesso della casa 
Elvezio si concesse un attimo di solitudine e di calma per pensare a
tutto l’accaduto degli ultimi tempi.
Non ci trovava il verso,  a partire dall’alba dei tempi , giorni in cui imperversava la bidella e spesso si trovava nell’ufficio del
preside tremolante e pieno di paura .
Del tempo ne era passato ma nessuno sapeva poi quanto ,
l’unica cosa certa era che la notte scorsa aveva dormito un ora in più per il
ritorno all’ora legale cosa che non era neanche poi gradita visto che fa buio
alle 5 e ti tocca accendere le luci senza contare i costi per acquistare le lampade a basso consumo.
.
         
Non ci sono più le stagioni di una volta .
esclamò Rodolfo …e neanche le donne
Per Elvezio quello era un argomento delicato  visto che da quando era nato  non era mai riuscito ad aver rapporti con una
rappresentante del sesso femminile  a  caso ….e non è che avesse mai avanzato
pretese sul genere  Naomi Campbel .
Probabilmente era scritto nel copione, sicuramente aveva
accettato firmando in calce con la cera lacca senza preoccuparsi di leggere le
clausole in piccolo sul lato destro sinistro del contratto di concessione
propostogli dal  protettore della
piazzola al 147 km a dx della statale SS 16 adriatica .
Era un discorso complesso quello intavolato con messieur
Rodolfo ed anche difficile da seguire visto che il plinto animale non parlava
correntemente l’italiano ed Elvezio faceva altrettanto con l’inglese.
Matilda si era iscritta ai 5000 metri in giardino sfidando i
levrieri della zona fregandosene di tutto il resto. 
Cribalda la cuoca perimetrica aveva appena preparato un the
caldo per il figliolo prediletto Elvezio mentre zitto zitto nel suo cantone
Isauro come per magia si smaterializzò sparendo nel nulla.
Nessuna traccia.
A  nulla poterono  le indagini dei fratelli Pasqualini in forza
ai Ris di Miami oltre che in forza al Surfing Shop Triathlon (ma questa è un’altra
storia) ed a nulla potè  l’intervento
dell’ispettore Nick Carter e del fido assistente Patsy  che si dileguò citando la famosa frase :
         

l’ultimo chiude la porta .
Ci volle qualche giorno 
per veder riapparire Isauro, 
giorni in cui le domande sul perché non furono neanche mai poste perché
in fondo non  importanti  in presenza di una correttezza di rapporto
lavorativo .
Parole tenere, 
vere  all’interno di quelle
quattro mura.
Il pubblico pagante non rimase indifferente e questo andò a
profitto del negro (non è un offesa – è il vero nome della razza colorata) che
dal semaforo  della statale adriatica si
spostò  tra gli spalti  con i suoi pacchetti di fazzoletti
“tempo”  che è tempo che li usi.
Anche i non paganti non erano pronti  all’effetto commozione ma per loro, essendo
non paganti, non ci fu nulla da fare e le candele ebbero  libera circolazione nella zona sottostante al
naso.
Un tocco triste  in
Squame d’Amore …. nessuno se l’aspettava ma quella porta appoggiata ai battenti
così delicatamente  era potente, dlente,  struggente, serpente , dente e andava a
cancellare un abitudinarietà che in fondo era solo vita.

I saluti finali, un grande abbraccio baciato ed un’altra
volta Isauro prima della smaterializzazione  ammiccando un sorriso difficile ma con la sicurezza che quella rimarrà una porta solo
appoggiata dalla quale potrà sempre rientrare con un “ruolo” diverso.
Il terzino non era sicuramente il suo  ed inoltre il calcio lo schifava a tal punto
di accettare il ruolo di lancia ferro da stiro nei campionati provinciali di
Curling.

Lo scrittore pronunciò la parola Troia a voce talmente alta
che il riconoscimento vocale la inserì indelebilmente nella blog novela
mettendo anche in difficoltà Elvezio che era costretto a trovargli una
collocazione credibile.
La storia di una donna 
che attanagliata da una crisi economica talmente potente decide di
vendere il suo corpo  per sfamare i  3,40 figli 
(uno incompleto) era già stata usata 
in alcune delle migliori telenovelas 
mondiali.
La torbida storia di una ragazza che amava essere legata e
dominata poteva essere una cosa interessante e scaturire l’effetto lingua
penzola ai lettori  ma, ahimè, in totale
mancanza di pratica  non sarebbe mai riuscito
a descriverla .
La storia di Troia , quella della storia, ormai l’aveva
completamente  dimenticata  …..ricordava solo il cavallo ….. o la cavalla.

La direttrice della banca ….ecco  quella si che poteva essere la via giusta per
uscire da una situazione fattasi imbarazzante .
       A chi nella sua vita, di uomo/donna , non
è mai capitato di dare, giustamente o ingiustamente,  della troia alla propria direttrice/ttore di
banca ?

Da una ricerca fatta nell’università del Kentaki  risultava una percentuale del 93%  a favore dell’improperio  nei confronti dell’impiegata di banca.

Andrea Pelo di Giorgio approvò la scappatoia trovata da
Elvezio  essendo  parte del 93% anche più di una volta nella
sua vita ormai giunta oltre alla metà del cammino  o forse poco prima ….ancora non era chiaro.

Nella riunione di redazione 
il fare il punto della situazione era indicato come primo dovere  di quella trasferta a Cervia.

         
Quali erano i personaggi  rimasti attivi in Squame d’amore ?
         
Che ruolo ricoprivano al momento?
         
Il Cavedano era riuscito a transitare fino alla
costa romagnola?
         
Chi vince i mondiali di Curling retroverso ?
         
Ma le bombe d’acqua una volta non si tiravano
solo a ferragosto ?
          La gente continua a morire perchè nascono i sostituti?
         
La Tv ….. perché non spegnerla fino quando non
smettono di fare dei programmi       incentrati sugli scontri verbali ?
         
La D’Urso non sta megli a D’Orso di un cammello
?
         
L’anno del nevone è iniziato ?
         
Se l’anno del dragone coincide con l’anno del
nevone  sarà in grado di scioglierla?
         
Le scimmie scivolano mai sulla buccia di banana
appena mangiata?
         
Un agente di commercio può  fare contravvenzioni ?
         
Se ci viene il piede prensile avremo due
smartphone ?

Il telefono suonò .

Jamesignoresissignore (figlio) apri la porta,  entrò un passante  

          – È il telefono.  disse l’uomo.
          
       – Strano, molto strano.  Commentò 
mentalmente  …il telefono non c’è
in questa casa .
In effetti   il telefono era stato staccato dalla presa
tripolare , due orsi e un pinguino,  per
evitare le  rotture di coglioni
telefoniche  nell’orario cena /post
cena   e nascosto in un cassetto tra
corde arancioni  di vario taglio  con cappi 
già fatti  per  agevolare e spronare le idee che portano
vantaggi all’economia (le onoranze funebri 
si dichiararono d’accordo)  .
Era ancora lì, suonava ancora.

         
Buonasera parla con la dimora temporanea Elvezio
, spostatasi per motivi che ancora non sappiamo sul litorale adriatico , posso
esserle utile?
       Se desidera conoscere le particolari offerte che
tele telomettonelculosenzaneanchechetuteneaccorga  ha riservato per lei clicchi 1 seguito da
cancelletto ; se deisdera invece comprare 10 bustine di figu panini del
campionato di calcio 1978/79 in modo da 
poter completare qualche pagina di quell’album misero che si ritrova
clicchi 2 seguito da cancelletto ;  se
invece desidera porre termine a questa cordiale telefonata che ci ha permesso
di  stringere una forte amicizia che la
porterà a concedermi di trombare sua moglie clicchi 3 seguito dal cancelletto ;
se butta giù si ricordi che …sarà comunque seguito dal cancelletto .

James…… butto giù la comunicazione riponendola al di sotto
delle corde arancioni.
Subito un cancelletto 
si materializzò alle sue terga .

Il primo pensiero di Elvezio, dopo trombare  ormai cronicamente intrinseco nella sua
mente,  era quello di ritrovare il suo
amico Cavedano.

Il segnale di Google Latitude lo segnalava in regolare
movimento ma non era in grado di darne l’esatta posizione.
L’ultima rilevazione lo dava al parco naturale nel recinto
dei cammelli

Qualcosa suggeriva ad Elvezio che poteva non esser vero  mentre il protagonista di Squame si
muoveva verso il bagno 340, lo stabilimento balneare  confinante col canalino  sulla punta del quale sorgeva lo splendido
capanno praticamente usato dai padroni solo per la pesa alle passere.

Lì, negli scogli a dx della 
palafitta risiedeva il fratello putativo del Cavedano nato da una relazione
segreta della madre con un palombaro in astinenza sessuale.
Lungo come un marsione e intelligente come un paganello,
Gervaso, il suo nome, aveva già fatto preparare , dalla serva spigola,  la stanza degli ospiti .

La folgorazione di Elvezio 
(quello era il momento giusto  per
incontrarlo) purtroppo cadde in mare causando 
un onda anomala proprio nel momento in cui il Cavedano  varcava il canalino .
Un onda talmente potente  lo investì  facendolo
saltare come un omelette n padella scaraventandolo sulla rete sospesa .

Un dramma si stava per abbattere sulla più bella blog novela
mondiale.
Il grande Cavedano, colui grazie al quale la terza guerra
mondiale era stata evitata , si trovava ora impigliato nelle maglie della  di una rete senza la possibilità di
respirare.
Sopra di lui , nei pali che sorreggono la rete,  passeggiava  con  equilibrio
felino il gatto più scaltro della riviera adriatica con gli occhi luccicanti e acquolina fuoriuscente.
Il cartello divieto di pesca era stato divelto e trascinato
lontano dall’onda anomala insieme ad un sorpreso Elvezio che non era riuscito ad aggrapparsi
da nessuna parte.

Al ristorante Le Aie 
servivano i cappelletti,  ma lui
voleva il pesce e proprio per questo spiccò il volo lanciandosi  verso il centro della rete  dove il povero Cavedano ormai paonazzo dalla
mancanza di acqua continuava a farsi il segno della croce nella speranza dell’aiuto
del Signore.
Fu proprio  in quell’attimo  che la pubblicità centralizzata ( in onda su
tutte le reti mediaset 
contemporaneamente) interruppe la scena.

Il fiato sospeso  tale
rimase , la redazione decise di chiudere la puntata senza addurre motivazioni
plausibili.
Cribalda , la cuoca perimetrica , chiamò  l’ “IN TAVOLA” classico  proprio mentre Elvezio veniva
scaraventato  in giardino dall’onda
anomala .
         
Oggi 
Pesce !

Il gelo calò sulla blog novela.

Pinguni, orsi polari e foche giocavano in giardino,  Elvezio non aveva il coraggio di mangiare  

FINE DELLA QUARANTATREESIMA PUNTATA