Buongiorno a tutti ….o buonasera e ben tornati o arrivati sul mio blog.
Riprendo in mano un evento sportivo appena spolverato in occasione del mio precedente Covid 19 Ultramarathon in cui ho fuso la situazione attuale ad un ultramaratona polemizzando, volutamente, su alcune decisioni prese dalla Stato Italiano in merito alla situazione che stiamo vivendo.
Molto brevemente, senza ritornare sull’argomento (oggi parlo di altre cose) ho parlato di disorganizzazione ed accadimenti in grado di condizionare, anche pesantemente, la nostra prestazione.
Riassumendo il tutto in una parola, parliamo di imprevisti.
Nel caso specifico di Transaharienne furono le notevoli imprecisioni nelle segnalazioni (divelte o girate dal forte vento), lo spostamento fuori rotta (ignaro a tutti) dell’ultimo un check point prima dell’arrivo e la comnucazione prima della partenza che lo stato Algerino aveva vietato l’uso di ponti radio (viste le imminenti elezioni) cosa che rendeva molto più complesso il monitoraggio di quanto avremmo affrontato di li a poco. Un imprevisto non indifferente per una gara in autosufficienza di oltre 270 km.
Era un po’ come correre sul tabellone del monopoli in cui spesso si incappa nella casella imprevisti. Nonostante la mia inscalfibile allegria, la mia inesauribile positività Transaharienne si trasformò in una sorta di via crucis in cui il dispendio di energie fisica e sopratutto mentale che dovetti usare per tagliare il traguardo toccò livelli altissimi.
Oggi come oggi penso che conclusi Transaharienne solo grazie ad una fantastica attivazione.
Fatto questo piccolo preambolo chiedo:
– Come possiamo comportarci quando ci imbattiamo in casi similari ? Quali strade possiamo percorrere per far si che i sacrifici fatti per… non risultino inutili e ci portino a concludere quanto stiamo affrontando positivamente ?
E, …… spostandoci nel contemporaneo, come possiamo fare per gestire la decisione (a posteriori di una comunicazione in cui sembrava che la fase 2 Covid 2019 iniziasse il 14 aprile) di continuare il lockdown fino al 3 maggio 2020 ?
Partiamo da una constatazione banale, il perché l’imprevisto ci crea una grandissima difficoltà.
L’imprevisto ci crea una grandissima difficoltà proprio perchè è imprevisto, non si può prevedere se e/o quando si verifichi.
A lato degli eventuali “bella scoperta” questa frase in realtà è meno scontata di quanto sembra visto che nella maggior parte dei casi non la teniamo in considerazione e la parola imprevisto non sfiora neanche la nostra mente prima di iniziare una prestazione.
Giusto è che in quanto imprevisto, come detto sopra, non possiamo sapere se succeda e quando succeda, abbiamo però la grande arma ( che non sfruttiamo mai) di poterlo mettere in conto, di dirci “guarda che potrebbe succedere” .
Quindi, prima di iniziare una qualsiasi prestazione concediamoci un po’ di tempo, usiamolo per pensare profondamente a tutto ciò che potrebbe accadere e/o andare storto nel contesto che vogliamo affrontare , ……saremo già su di un piano molto diverso .
Dove sta la differenza ?
Nella mente, nella nostro essere consapevoli.
Qualora accadesse saremo già pronti all’eventualità e probabilmente avremo già un piano B pronto all’uso evitando il diffondersi di uno sterile panico che diventerebbe padrone di noi.
Se in questo momento vi spostate un attimo al di fuori di voi stessi:
– pensate che le vostre reazioni alla notizia “3 maggio” sarebbero state le stesse se aveste messo tra gli imprevisti lo slittamento della fase 2 ?
Sono certo di no, sono sicuro che chi aveva messo tra le possibilità, con malumore, lo slittamento della fase 2 oggi si trovi in vantaggio.
Chiaramente il fattore degli imprevisti, ha un suo metodo ed una spiegazione per poter effettivamente rendere al massimo delle possibilità ma sarebbe un po’ lungo da affrontare in questa sede, però già la considerazione esplicitata sopra sarà sicuramente in grado di migliorare la nostra reazione.
In poche parole dobbiamo sempre far lavorare la mente affinché trovi tutto ciò che potrebbe ostacolare la nostra prestazione per poter essere pronti.
– Ma nel caso io non l’abbia fatto ed oggi mi trovo in balia di potentissime onde ? Cosa posso fare ?
E’ sicuramente una condizione più dura ed impegnativa che molto probabilmente non ci permetterà di raggiungere l’obiettivo con i termini che ci eravamo prefissati.
Questo però non vuol dire alzare bandiera bianca e qui faccio esperienza da ciò che ho imparato sulla mia pelle in eventi come la Transaharienne e l’Ironman di Nizza ( giusto per dirne due).
Serve molta mente …. , serve calma e piena consapevolezza della situazione in cui ci troviamo.
Difficilmente senza queste componenti riusciremo a trovare e mettere in pratica una strategia ideale per portarci fuori.
Ora vi faccio una domanda ?
– Cos’è che in realtà ci muove alimentando la nostra passione e la voglia di fare sacrifici ?
La ricompensa.
L’uomo si muove per raggiungere una personale ricompensa.
– In una situazione imprevista che ci ha distrutto e fatto perdere la possibilità di raggiungere il nostro obiettivo così come volevamo quale può essere la soluzione per ri alimentare per rimettere in moto la ruota?
Riformulare l’obiettivo, cambiarlo in corsa, ri creargli una ricompensa.
Così è stato in Algeria, così è stato a Nizza (magari un giorno vi racconterò) dove l’obiettivo si è trasformato in “superare la crisi ” nel reagire per arrivare al traguardo.
Non esistevano più posizione e timing che mi interessassero ma solo reagire sfruttando e conoscendo il mio nuovo stato per continuare imperterrito.
Bastò l’energia scaturita dalla mia volontà, dalla sensazione della mia autoefficacia, a farmi pre assaporare il gusto della nuova ricompensa.
Era l’affrontare una nuova strada, sicuramente non mi avrebbe portato a centrare l’obiettivo iniziale ma uno nuovo nato e cresciuto grazie a quella nuova situazione capace di creare uno stress e al contempo farmi capire che dentro di esso c’era qualcosa di positivo ed utile.
Aprire la mente, porsi in un punto di vista posizionato fuori da se stessi per capire e vedere la sconosciuta e potentissima arma che possiamo sfruttare per porci nuovi obiettivi e percorrere strade diverse.
Non sarete Resilienti, sarete Antifragili.
Direzione 03 Maggio
Andrea Pelo di Giorgio
Domani Arriva Sempre
Mental Coach
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