mi piace un casino questa frase (perdonate il romagnolismo)
Pare talmente scontatamente falsa che mi invita ogni volta ad osservarla e valutarla da un diverso punto di vista.
E’ proprio con lei che voglio introdurvi al primo dei due concetti fondamentali a cui allinearsi per affrontare al meglio un percorso di aiuto mentale: il COSTRUTTIVISMO.
La teoria del costruttivismo è considerata a tutti gli effetti tra le più recenti ed innovative nel campo della psicologia moderna. Al contrario del realismo, che si basa sull’oggettività delle cose, essa prende in considerazione la soggettività asserendo come sia l’individuo stesso a contribuire attivamente e quotidianamente alla creazione della realtà attraverso rappresentazioni personali, credenze ed esperienze passate.
Ne vien da se’ che la stessa situazione avrà una realtà differente per ognuno di noi.
Un semplice esempio: Mattia e Giovanni, giovani triathleti, partecipano per il secondo anno consecutivo all’Ironman di Cervia.
Mattia lo scorso anno ha centrato una grande prestazione personale, chiudendolo senza andare mai in crisi e trovandosi nella maratona finale a poter contare ancora su una buona dose di energia che, coadiuvata dalla crescita mentale, gli ha permesso di chiudere la maratona a ritmi che mai si sarebbe sognato.
Giovanni invece, pur avendo ottenuto il titolo di finisher, ha accusato la competizione a causa di un forte stato d’ansia fautore di una mala gestione della frazione natatoria e di quella bike che lo hanno consegnato alla maratona finale con poche energie in corpo.
Ora pur essendo l’Ironman di Cervia oggettivamente uguale per tutti, se lo andiamo ad analizzare sotto l’aspetto costruttivistico ci troveremo di fronte a due realtà completamente diverse per i due volonterosi atleti che in quel giorno, oltre alle loro rispettive mute/biciclette/scarpette, capacità tecniche e forma fisica, porteranno (è riferito a quello che faranno) in gara anche aspettative, esperienze precedenti, credenze profonde, emozioni.
Questo pacchetto farà sì che la stessa competizione divenga una realtà completamente diversa per i due amici triathleti mettendo chiaramente in evidenza quanto incida la relazione tra esperienza, stato d’animo e comportamento, sottolineando quanto le nostre convinzioni, competenze e grado di preparazione vadano a creare aspettative che generalmente tendono ad avverarsi.
La nostra visione del futuro ha una potenza enorme ed è in grado di muovere la lancetta della prestazione che faremo.
Se affrontiamo la nostra sfida personale con ansia e paura creando un’aspettativa deludente di quella che sarà la nostra prestazione la realtà tenderà ad assomigliare a quella immaginata .
Agendo in termini opposti, rimanendo aperti alle possibilità e forti di una consolidata autoefficacia, saremo in grado di mettere in atto una serie di modifiche che ci guideranno ad una conclusione positiva della prestazione.
Ci accorgiamo quindi di quanto siano potenti le aspettative e di quanto possano incidere sul risultato finale.
Continuando il discorso aspettative è impossibile non nominare il placebo.
L’effetto placebo, da tutti provato almeno una volta nella vita, è causato da un non medicinale capace di accompagnarci al raggiungimento del risultato facendo leva su una forte componente psicologica.
Storicamente fu usato nel corso delle guerre per combattere il dolore quando terminava la morfina; talmente forti erano le aspettative dei feriti che esso si dimostrava particolarmente efficace nel lenire il dolore.
Translando quanto citato possiamo asserire che l’arma psicologica più efficace per convincere una persona che è in grado di portare a termine un determinato compito è quella di assegnargli la competenza confermando ciò che il grande comunicatore Winston Churchill asserì :
“Ho trovato che il modo migliore per aiutare una persona ad acquisire una virtù sia attribuirgliela”
L’ambiente, lo spazio architettonico, il nostro punto di osservazione dello spazio creerà un’altra importante aspettativa, perché l’ambiente e le sue condizioni ci porteranno a creare supposizioni che inevitabilmente ci faranno agire in base ad esse.
Come avrete notato la razza umana è in grado di creare aspettative per qualsiasi cosa e su chiunque, incanalandoci in vicoli con pareti molto alte oltre le quali non siamo in grado di vedere.
Solo dandoci il permesso di staccarci da esse saremo in grado di agire un ventaglio di nuove opportunità.
Valutiamo sempre, con il massimo dell’onestà, come pensiamo di far sentire noi stessi e le persone che ci gravitano attorno… “tratta un uomo come sembra e lo renderai peggiore, tratta un uomo come se fosse già ciò che potenzialmente potrebbe essere e lo renderai ciò che dovrebbe essere” (Johann Wolfang von Goethe)
Siamo oggi quello che siamo stati ieri, accettiamolo … ma accettiamo anche che ciò in cui crediamo che saremo domani condizionerà, con le sue immagini, il nostro presente, ossia ciò che siamo oggi.
Semplificando: un atleta per fare un movimento deve anticiparlo mentalmente, prevederlo, immaginarlo, così, con piccoli step , strutturerà la propria esperienza.
Attraverso il condizionamento dell’immagine che ha del futuro l’atleta costruirà l’esperienza in base all’attesa che si è creato.
Nello stesso modo, i nostri amici Triathleti si faranno condizionare dal futuro che si sono immaginati all’Ironman di Cervia e questo sarà l’essenza dell’esperienza che vivranno.
COSTRUTTIVISMO: torno a quella parola, a ciò che lo differenzia dal realismo, ossia la capacità di essere gli attori principali della nostra realtà e al controllo che ne avremo.
La decisione di come visualizzare il nostro futuro è nostra, sta a noi scegliere, consapevoli di averne la piena facoltà ed il sacrosanto diritto di farlo.
Il consiglio, se desideriamo ottenere i miglioramenti sognati, è di posizionarci su questa condizione mentale.
Nuotate, pedalate e correte, fatelo insieme alla mente … sarà decisamente più bello.
Per dubbi approfondimenti e percorsi personali sono sempre a disposizione
#domaniarrivasempre #assenzadiconfini
Andrea Pelo di Giorgio
Mental Coach
Mail: andigio.pelo@gmail.com
skype : Andrea Pelo di Giorgio

