Nel pieno rispetto delle regole , corro

Nel pieno rispetto delle regole , corro

Corro,
lo faccio nel pieno rispetto delle regole così come dice l’ARTICOLO 1 dell’ordinanza emanata il 20 marzo 2020 dal ministero della salute che cita testualmente:

b)  non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona;



Lo faccio per la mia salute psico fisica, per star bene, per mantenermi in salute ed GARANTIRI  un IMPORTANTE equilibrio in questo periodo molto complesso premurandomi , prima di farlo, di non mettere a rischio nessuno e, sempre, di rispettare le regole. 
Ho la fortuna di vivere in una zona di campagna con una densità di persone molto bassa e sopratutto di abitare in una sorta di pista fuori dalla strada principale. 
La “pista”  è calcata quasi esclusivamente da residenti, ne consegue un movimento generale veramente molto esiguo. 
La strada (senso unico) è larga, permette di parcheggiare da ambo le parti pur lasciando un  ampio spazio di asfalto per il transito delle auto. 


Corro nell’ora di pranzo, quando in strada non c’è veramente nessuno, nel mio periodo di corsa incontro …. anzi vedo  di norma 4 o 5 persone  con le quali tengo una distanza che va ben oltre ai termini di sicurezza rispettando la loro sicurezza.

Corro perché mi è concesso, (se domani la legge lo vietasse mi fermerei) 
l’ho verificato anche chiamando la polizia municipale di Cesenatico per poter chiarire, sopratutto, cosa si intende per “in prossimità dell’abitazione” e lo faccio senza eccedere sia nel tempo di corsa e nemmeno nella tecnicità dell’allenamento. 


Non penso di mancare di rispetto ne ai medici, ne agli infermieri, ne ai malati e nemmeno a tutti coloro che stanno mettendo impegno nel contrastare questo  brutto periodo ma non voglio nemmeno mancare di rispetto a me stesso almeno fin quando c’è la possibilità. 

Metto sempre il buon senso in prima battuta quando scendo in strada e qualora non ci fossero le condizioni non mi metterei le scarpette se non per saltare la corda in giardino. 


Detto questo il fatto di sentire un abitante del quartiere che mi dice “non puoi correre” e che  continui a dirlo nonostante gli abbia fatto presente l’articolo di cui sopra mi entra da un orecchio e mi esce

dall’altra, ma il fatto di essere volutamente ripreso col telefonino ed additato ad untore dall’alto di una sconosciuta saccenza, unita alla minaccia silenziosa del ” ti sbatto in rete” ,  mi piace molto meno. 
Ma in fondo io sono uno che sta bene e penso sempre che probabilmente per lui non è così quindi mi limito solo a ricordare al signore (fatto a voce)  che se vuole camminare può farlo (a patto che ci siano le normative di sicurezza ed usi il buon senso) ed aggiungo che se ha delle frustrazioni/invidie/problematiche di vita privata forse dovrebbe trovare il modo di risolverle in casa senza vestire i panni di un improbabile MedioMan che salva il mondo  che era , fra l’altro, molto più simpatico ed ironico.




Andrea Pelo di Giorgio 
Domani Arriva Sempre