Non è finita finché non è finita

Domenica 12 dicembre, 

Abu Dhabi ultimo appuntamento del campionato di Formula 1  2021.
 
A posteriori di una stagione al cardiopalma nel corso della quale due campioni e due team si sono fronteggiati senza esclusioni di colpi si presentano al via a pari punteggio i due protagonisti assoluti di questo fantastico anno. 

Lewis Hamilton , campione del mondo per ben 7 volte, l’uomo , il pilota che ha stracciato e sta stracciando tutti i record 
Max Verstappen esuberante 24 enne alla ricerca del primo titolo iridato, pilota dotato di grandissima grinta che difficilmente toglie il piede dall’acceleratore sottraendosi alla lotta. 

Nel corso dell’anno si è vista una vera lotta senza esclusioni di colpi dentro alla quale è passato di tutto, dal regolare a quella che viene chiamata la zona grigia, da ricorsi , interventi e penalizzazioni ai piloti/team da parte della Fia.
C’è stata la fuga di Verstappen che sembrava ormai avere le mani sul titolo seguita da una strepitosa rimonta di Hamilton che nel rocambolesco e spettacolare penultimo GP, Jeddah, ha vinto raggiungendolo in vetta alla classifica. 

Una settimana caldissima quella che ha portato ad Abu Dhabi, una settimana in cui si è parlato tanto di correttezza e si è paventato insistentemente che Verstappen avrebbe potuto cercare l’incidente apposta per togliere di mezzo Hamilton aggiudicandosi il campionato per maggior numero di vittorie conquistate nel corso della stagione. 

Ma così non era, non è stato, la vittoria, entrambi i piloti, volevano conquistarla in pista, non tanto , a mio avviso, per lo spettacolo che avrebbero offerto ma per la gratificazione personale di esser stato il migliore. 

Dal punto di vista della mia professione quest’anno è stata una grande opportunità per osservare, capire e vedere/percepire la potenza mentale di entrambi i contendenti al titolo. 

Hamilton non era certo una novità, avevo già percepito la sua forza mentale (nelle battaglie di qualche anno fa con Sebastian Vettel lo aveva distrutto grazie alla mente); 
Verstappen invece mi ha sorpreso, probabilmente per la sua giovane età ma sopratutto perchè la mia conoscenza/osservazione su di lui mi portava ad carpire la sua esuberanza, grinta/irruenza e le sue qualità di driver ad altissimi livelli. 

E’ stata veramente una battaglia lunghissima dove la concentrazione ed il riuscire ad essere dentro all’evento, volta dopo volta, essere dentro al campionato, è stata l’arma che li ha portati ad arrivare all’epilogo di Abu Dhabi uno a fianco all’altro a  contendersi il titolo spalla contro spalla, ruota contro ruota. 

Non è facile rimanere lì, sempre concentrati , motivati al 100% mentre al loro fianco le battaglie fuori dalla pista, le “ingiustizie o giustizie” dei regolamenti decretano penalità di posizioni in griglia piuttosto che di secondi,  i team si danno una continua battaglia protestando, denunciando presunte non correttezze, polemizzano ed i media parlano, accusano, dicono. 
Non facile ma loro sono due grandi professionisti e da tali hanno mantenuto alta la loro attenzione regalando uno spettacolo che ha tenuto in tensione gli appassionati come non succedeva da anni. 

Nelle ultime due gare, complici anche i giudici della Fia, è veramente successo di tutto e domenica ad Abu Dhabi si è consumata l’ennesima gara che non ti saresti mai aspettato. 

Sebbene dalle prove fosse emersa la superiorità netta della Red Bull, partendo con le gomme soft nel lato pulito della pista sarebbe dovuta scappare creando un buco tale per  affrontare in semi tranquillità il pit stop anticipato, la realtà ha cambiato subito le carte in tavola con Sir Hamiton che partendo in maniera impeccabile prende il comando della gara ed apre immediatamente le ostilità. 

Il tentativo di Max Verstappen di passarlo arriva velocemente, frenata lunga all’entrata della curva che  costringe l’avversario, che non alza il piede dal gas, ad andare lungo. 
Hamilton taglia e mantiene la prima posizione,  i giudici dicono che non è costretto a ridare la posizione come normalmente dovrebbe essere dando il via alle polemiche nel team Red Bull contro la direzione gara.
In seguito al tentativo col passare dei giri l’inglese se ne va dimostrando la superiorità Mercedes non trapelata nelle prove. 

La tattica Red Bull è praticamente andata a farsi f…..e, Max si dovrà fermare presto a sostituire gomme soft lasciando in mano il coltello a Luis Hamilton che agirà di copertura alle mosse dell’avversario. 

Il Pit stop di Max seguito da quello di Hamilton a copertura poi il capolavoro di Perez (compagno di squadre di Max), balzato al primo posto, che con una battaglia col coltello tra i denti fa perdere 5 secondi ad Hamilton prima di capitolare dando la possibilità al compagno di squadra di riportarsi sotto. 
Passato Perez però l’inglese allunga ancora ed il gran premio sembra avviarsi ad una conclusione senza emozioni volta a premiare il britannico. 
I secondi di vantaggio rimangono sempre tra i 5 ed i 6 , la situazione gomme è la medesima quindi salvo imprevisti sarà Hamilton  centrare l’obiettivo.. 

Ma l’olandese volante e al volante 🙂 non molla. 

Qui si vede il campione, il professionista, si vede colui che crede in ciò che fa e non da nulla per scontato.  Mantiene sempre alta l’attenzione sempre pronto a sfruttare la benché minima possibilità, non è così scontato farlo, (credetemi) quantomeno in certi frangenti in cui tutto va esattamente all’opposto delle previsioni. 

Il gran premio continua percorrendo la via piatta che cancella le emozioni fino a poco oltre i 20 giri dal termine circa, momento in cui a causa dello stop di Giovinazzi in una via di fuga viene data la virtual safety car “esperienza” che permette ai team di dimezzare, andando obbligatoriamente più lente le vetture, i tempi di pit stop. 

Alla luce della situazione si presentano diverse opzioni per i contendenti: 

Hamilton : 
– fermarsi a mettere gomme più fresche e perdere la prima posizione 
– continuare con le stesse gomme sapendo che l’avversario si fermerà per il cambio e assicurarsi un vantaggio difficilmente recuperabile. 


Verstappen:

– fare la cosa opposta rispetto all’avversario nella speranza che qualcosa succeda
– fare le stesse mosse dell’avversario e non modificare la situazione anche qui sperando nella provvidenza.  

Hamilton prosegue mantenendo la prima posizione.
Verstappen si ferma monta le gomme soft e ripresentandosi in pista indiavolato. 

Il distacco è poco più di 20 secondi che diventano in un battibaleno 18 …16….12 ma i giri al termine sono ormai diminuiti e Max dovrebbe per raggiungere Luis recuperare 8 decimi al giro , che sono un enormità, visto e considerato che davanti ha una Mercedes ed un 7 volte campione del mondo. 

Ma ci crede e riduce al massimo la distanza portandola sotto ai 12 secondi che diventano praticamente stabili ed irrecuperabili salvo imprevisti come un crollo delle gomme o di una Safety Car. 
La strategia importante di Verstappen è stata quella di prevedere l’imprevisto e di essere in possesso di un piano che di arrivo di quest’ultimo gli avesse permesso di vincere o per lo meno di lottare a diretto contatto. 
Mantenere il distacco sotto ai 14 secondi in caso non avrebbe permesso ad Hamilton di fermarsi cambiare le gomme e rientrare in testa alla competizione. 

Il resto lo fa il desiderio …. così dicono, 
desidera ardentemente una cosa e vedrai che prima o poi si avvererà,  certo , erano in due a desiderarlo ma forse uno lo desiderava maggiormente o forse il destino voleva  dare la possibilità a chi non aveva mai vinto. 

5 giri dal termine Latifi, in ultima posizione , perde il controllo della propria vettura e finisce a muro. 

Safety Car, distacchi annullati scelte da prendere. 

Hamilton continua non può perdere la posizione perchè il gran premio potrebbe anche terminare in regime di safety car.  
Verstappen chiaramente fa l’opposto,  si ferma e gli montano 4 gomme soft nuove.

Tra lui e Hamilton ci sono 4 auto ma sono tutte doppiate ed in regime di safety car devono sdoppiarsi.  
Tensione a mille in pista e dentro ai box mentre le auto girano lentamente, si rimbalzano le voci tra i team ed il direttore della Fia Masi, ognuno chiede a gran voce la cosa che gli fa comodo. 

Rimbalzano tante voci mentre le auto percorrono a zig zag i giri, il tutto dipende sopratutto dalla velocità che impiegheranno a togliere l’auto e pulire la pista.  

Certo che sarebbe un vero peccato che un mondiale così bello finisse in questo modo mi dico, 
io non tifo per nessuno dei due (lo specifico), li stimo entrambi per il loro essere campioni. Tifo per lo spettacolo e per lo sport, come sempre. 

Al penultimo giro Masi da la comunicazione che la gara ripartirà all’ultimo giro ordinando ai 4 doppiati di passare Hamilton e sdoppiarsi. 

Il BEEEPPP di comunicazione tra Hamilton e i box è continuo, sa che le speranze sono veramente ridotte al lumicino, monta gomme da oltre 40 giri e sono le hard mentre il rivale ha delle fiammanti soft a disposizione e chi è appassionato di F. 1 sa quanto conta lo stato delle gomme. 

Prima della ripartenza va in onda lo spettacolo, la personale tattica, l’intimidazione. Hamilton rallenta tantissimo, è lui che ha diritto a decidere quando e come lanciarsi ed è forse l’unica speranza che in tutto questo può avere, sorprendere l’avversario nella ripartenza.  
Quasi si ferma, lo fa più di una volta. 
Verstappen, non rimane dietro in scia, gli fa sentire la sua presenza affiancandolo, sfidandolo più volte, rischiando anche di non rispettare il regolamento. 

Attimi intensissimi, la mia sedia si allontana dal tavolo ed io mi siedo più sul bordo tenendo ben puntate le gambe a terra,  poi di colpo Hamilton parte lanciandosi sul rettilineo, Verstappen lo segue e in poco tempo colma lo svantaggio della partenza ed alla curva 5, in una curva in cui non aveva sorpassato nessuno, da la zampata decisiva portandosi al comando della gara e rintuzzando il successivo tentativo dell’Inglese di passarlo in rettilineo sfruttando la scia. 

Così Max Verstappen si aggiudica il suo primo mondiale, a soli 24 anni, il primo pilota olandese a farlo, sconfiggendo il 7 volte campione del mondo Hamilton. 
10 e lode a tutti e due per quanto dimostrato nel corso di questa stagione che rimarrà veramente negli annali della formula uno. 


10 lode ad entrambi con un + all’olandese  per averci creduto sempre, per aver creato le condizioni ideali qualora l’imprevisto, la fortuna, avesse avuto il desiderio di baciarlo come in effetti è stato. 

Lui c’era, era lì pronto a sfruttare l’opportunità che poteva avverarsi sicuro che anche se fosse terminata in un altro modo lui,  Max Verstappen non avrebbe sentito alcun rimorso bussare alla porta. 

Guardando e lasciandomi trasportare, entrando dentro l’evento sono riuscito a percepire, tutti i fattori di S.F.E.R.A necessari all’uomo per raggiungere la massima prestazione ( è una prestazione anche questa) : 
Sincronia
Punti di Forza
Energia
Ritmo 
Attivazione

sono  sicuro che entrambi li abbiano sfruttati alla massima potenza .

Credi sempre in ciò che fai …..perchè , non è finita finché non è finita 
 Clicca l’immagine per gli highlights gara













Andrea Pelo di Giorgio 
Domani Arriva Sempre 
Assenza di Confini
Across Me