Rattristato

l’immagine, la cattura, la divisione dai cuccioli prima di quando madre natura è solita fare, il fatto che l’uomo deve decidere le sorti di Jj4 tra l’abbattimento e la reclusione dentro all’area faunistica del Casteller, l’unica struttura italiana autorizzata a custodire “animali pericolosi” mi rattrista moltissimo. 

Ho già espresso il mio dispiacere per il giovane runner e le mie idee nel post  “l’orso e un equilibrio perso”

avevo pensato, patacca che sono, che la sospensione dell’abbattimento fosse definitiva e che il trasloco fosse in un ambito aperto e meno battuto dalla razza umana che in parte si erge a padrona del mondo.

Dalla cattura inoltre ho/abbiamo imparato dell’esistenza dei 3 cuccioli che forse, forse, da una parte può spiegare l’aggressione. 

Continuo a dirmi che non lo so, forse sono io, ma anche se fosse sinceramente, se fossi io dalla parte sbagliata, comunque non riesco a mandare giù questi soprusi in nome della sicurezza umana. 

Nei miei vari viaggi in Africa ho imparato una modalità comportamentale diversa (rispetto alla nostra realtà) nei confronti del mondo animale, ho imparato delle regole che permettono all’uomo di godere dello spettacolo naturale, che sono ,molto diverse dal fare ciò che ci pare e considerare tutto nostro territorio.. 

Ho imparato dell’esistenza di persone che combattono rischiando anche la vita per difendere la natura dal bracconaggio ed ho imparato che se non rispetti le leggi e un leone ti uccide o ferisce la colpa non è del leone, che si tratti di un esemplare buono o più cattivo di altri.   

Credo che abbattere una meraviglie naturale sia molto più grave che danneggiare un monumento o un opera d’arte ma evidentemente il sig. Fugatti e tanti altri si indignano più di questo piuttosto dell’abbattimento di un orso. 

Forse sarò io, lo ripeto ancora,  

ad ogni modo non posso far altro che rimanerne rattristato.  

Andrea Pelo di Giorgio 

Domani Arriva Sempre

Assenza di Confini 

Across Me