Squame d’amore: il bianco – 50° puntata

Squame d'amore: il bianco - 50° puntata
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Dall’ufficio di San Pietro 
non era passato , tanto meno 
nell’androne dell’inferno e neppure nel bagno del purgatorio.

Ogni
ricerca risultava vana.
Nel mondo dell’aldilà non vi era nessuna traccia di Elvezio che non era presente neanche nelle liste di prenotazioni  dei mezzi
di transito .
Scioperi non ve n’erano 
quindi la possibilità che l’anima di Elvezio fosse in sosta sotto a
qualche cabinotto di attesa   era
esclusa  e soprattutto dalla grande sala
celestiale di controllo anime  non vi era
nessuna prenotazione in merito.
Al ristorante il Cenacolo vi era però un tavolo riservato a
nome suo ma  nessuno si era ancora seduto .
La prenotazione era per 13 ma forse  era un’altra
storia.
L’ispettore Cannon 
aveva assoldato segugio dal nome Rodolfo.
Rodolfo è un bellissimo esemplare di bulldog Inglese  dotato di un olfatto sopraffino .
Esperto  nel suo lavoro  necessitava però di 20 minuti di riposo ogni
15 metri  durante i quali,
camuffando l’azione dietro ad un sonoro russare , si occupava dell’aspetto mentale/intuitivo.
Cannon che non aveva tanta pazienza se ne andava in chupa
chupa mettendo su chili in eccesso e svuotando le tasche incorrendo , poi,
nelle lamentele della moglie stufa di dovergli allargare il giro vita nei
pantaloni .

A distanza di 15 metri dalla zona del rapimento uno stanco
ma deciso Rodolfo, dopo aver dormito i suoi 20 minuti, afferma  con sicurezza l’assenza  di tracce olfattive riconducenti  ad Elvezio. 

Uniche tracce rilevate (confermate poi dall’Assessorato alle
tracce del Comune di Cervia ) :
pipì di matilda
gatto persiano 
lasagne con pasta verde (quelle piacciono a tutti)

pneumatci michelin radiali
chanel  nr.5  
rinazina spray nasale
carote lessate
pinzimonio con sale grosso e aceto balsamico
passera
passero
beccacino
tresette
tresette col morto
era così giovane
quando si dice il destino
non ci son più le mezza stagioni.

Nessuna traccia, il caso era più che mai complesso, Rodolfo
si accomodò comodamente al sole stravaccandosi in mezzo all’erba in attesa di
eventi a venire mentre Cannon , dopo l’ennesimo Chupa Chupa succhiato,  decise di porre delle domande al personale di
casa Elvezio.
Vuoto, niente, nessuno era presente.

Nessuna traccia ne di Cribalda ne di  JamessignoreSissignore ,  ma quello che sembrava più strano,
controllando a fondo la casa, era l’impressione che  loro non fossero mai esistiti.
Vista la difficoltà momentanea dell’ispettore la voce fuori
campo lanciò un suggerimento :
         – Prova a chiamare il Cavedano

Il numero suggerito era inesistente al momento e qualora
fosse anche esistito tempo addietro non era certamente  quello di un Cavedano  anche perché non si è mai visto, da che mondo
è mondo, un pesce possessore di uno smartphone.  

Pivello !!! aggiunse la voce registrata della compagnia
telefonica.

Cannon brancolava nel buio, tutto sembrava inesistente ,
Elvezio, Cribalda , il Cavedano ….. Jamessignore ….. il campanello e la
risposta pronto , sembrava tutto un gioco, un derivato della fantasia
dell’autore  Andrea Pelo di Giorgio .
Ma come poteva essere ?  
 se lo era chi lo aveva chiamato
per svolgere un indagine del genere ?
E chi lo avrebbe pagato ?
La soluzione dell’arcano era sicuramente contenuto nel
bestseller mondiale “esco a fare 4 passi” 
purtroppo ancora nell’ imminenza imminente.  

Urgeva indagare e anche alla svelta prima che il pubblico
pagante si rendesse conto della criticità della situazione ed abbandonasse la
sala chiedendo la restituzione del biglietto cosa che avrebbe incrinato una
situazione di già non facile di per se e per tre = 9 , forse.

Cannon prese il toro di pamplona  per le corna,  entrò in casa Elvezio saltando lo steccato
tipo olio cuore  e, sedendosi  alla scrivania del salotto, abusò della linea
telefonica collegando il proprio pc alla rete mondiale.

Bianco …… niente assoluto
Google non si apre
Yahoo non si apre
Youporn non si apre

Alice si apre ma  solo
x 350 rose  assicurando poi di fare tutto
ma proprio tutto.

La vista di Alice gli mandò il cervello in pappa assoluta ,
aumentò la salivazione ed il battito cardiaco.

Niente da fare, neanche raccogliendo gli spiccini rossi
riusciva ad arrivare ai 350,00.
Rapito dalla libidine tentò una trattativa  offrendo un 15 + una pizza/coca/caffè .
Non ottenne risposta 
alcuna.
          – Infostrada mi fa la corte !!! esclamò facendo la
parte di quello superiore rientrando nei ranghi del suo personaggio pagato
forse e non so da chi per svolgere un indagine alquanto strana.  
La casa era deserta e piena di ragnatele,  proprio come se fosse disabitata ormai da anni.
Cannon si guardava intorno 
cercando particolari , tracce , portafogli  pieni di soldi (magari Alice era ancora lì)
non accorgendosi di uno strano fenomeno bianco che progrediva dal soffitto
della casa.
Il bianco stava lentamente scendendo nascondendo ed
eliminando tutto ciò che trovava davanti ala sua strada .

Ogni cosa stava sparendo cedendo senza possibilità di difesa
a quella terribile avanzata .

         
Solo se nel 95% delle tue competizioni  hai ottenuto dei podi  riuscirai a salvarti !   esclamò una voce profonda proveniente dal
nulla.
Lui non li aveva di certo conquistati , i podi,  ed oltretutto non ci teneva neanche vista la
sua sana filosofia sportiva .
Faceva poco sport ma quelle rare volte che si presentava in
pedana di salto con l’asta  non riusciva
mai a gareggiare per crisi depressiva pregressa dell’asta.  
L’invasione del bianco era ormai giunta ad un  metro da terra e sembrava non voler proprio
cedere il passo.
Cannon   scappò dall’abitazione
esibendosi in un goffo passo del leopardo  che lo vide strisciare fino al giardino
inoltrato dal quale si  alzò solo dopo
aver strisciato su una cacca di Matilda, la compagna di Rodolfo.
Spariti anche loro , non c’era più nessuno , il cielo era
diventato completamente bianco, niente 
nuvole,  niente sole  …..ma cosa stava succedendo ?
Il bianco mangiò la testa di Cannon , il corpo riuscì a
sfuggire  andando a zonzo per la strada
agitando le mani  in aria ma ….ahimè
,  durò poco .
Dalla curva usci il Kangoo delle poste Italiane  che a velocità folle cercava di consegnare un
intimazione di pagamento prima che il bianco mangiasse il forse debitore/
probabilmente usurpato.
L’impatto fu tremendo il corpo rimase steso a terra inerme per
pochi istanti , giusto fino al passaggio di un brontosauro  fuggito dalla sua era ed esclamante “era ora”  …… circa le 20,31 ,  su Deejay 
“Via Massena” consegnava allegria con le voci del Veec,
Marisa,Federico   mentre il bianco era ormai padrone del mondo.

Rimanevano attive/vive solo le banche ma solo per la
richiesta di interessi , spese d’istruttoria, more varie , bionde nessuna e le postine  solo per la consegna di Raccomandate dalla busta verde 
contenenti minacce del tipo  “se
non paghi entro 40 giorni ti porto via anche la nutella” .
Era il terrore generale, la gente scappava in ogni dove  cercando di nascondersi ma con in realtà
nessuna speranza .
Quel mondo fantastico 
fatto di stanze contenenti mondi completamente diversi ,  di fatti che non stano in piedi neanche
guardandoli col binocolo in posizione rovesciata stava velocemente e senza un
perchè sparendo .
Il Cavedano , 
l’unico esemplare tra i cavedani capace di interagire, farsi capire ,
usare uno smartphone e la tecnologia tutta , il mondo di Elvezio, ragazzo
genuino dotato di fantasia rapito e fatto sparire all’interno dei ghiaccioli
all’amarena  ancor prima di aver la
possibilità di provare le gioie dell’amore fisico…..finito !!!
Il mondo della fantasia era veramente sul passo di cedere
all’assoluta mancanza di idee, di sogni, 
di voglia di fare.

Era il niente  il
terribile niente a comandare e le speranze erano ormai ridotte ad un lumicino..  
Aveva avuto il sopravvento su tutti e tutto  Cannon e i suoi chupa chup compresi.  
Aveva  vinto imponendosi di potenza.

Tutto era bianco, candido bianco latte.

Il
pubblico pagante  zittito e deluso  cominciò ad alzarsi confabulando a bassa voce
minacciando  la causa collettiva con la
richiesta danni più grande che ci fosse mai stata  ma ….. il bianco andò oltre invadendo  la sala ed inghiottendo anche loro.

La musica di Deejay continuava a riempire l’aria, poi  un grande e sonoro  rutto 
invase il niente assoluto.
Il bianco cadde nel  classico
sonno digestivo 
Una striscia d’amarena lo solcò d’improvviso

FINE DELLA CINQUANTESIMA PUNTATA