
- Se vi chiedessi se vi ritenete Statici o Dinamici cosa mi rispondereste ?
Se sei uno sportivo (molto probabilmente) risponderai, senza indugio, “Dinamico” abbinando la definizione al tuo stile di vita che ti vede impegnato nel muovervi fisicamente tutti i giorni, nel caso, invece, il tuo stile di vita non sia immerso nello sport, sicuramente avrai fatto riferimento a ciò che fai nella giornata , a quanto ti muovi per fare le tue cose basandoti sui tuoi ritmi (magari frenetici …. mi auguro di no 🙂 ) piuttosto che consapevolizzare la tua non voglia a muoverti schiava di una pigrizia che ti ha rapito inducendoti ad una calma profonda.
Qualunque sia la vostra risposta ed il vostro comportamento potrebbe risultare non corretta in relazione alla domanda in quanto essa è riferita a qualcosa di più profondo, al vostro aspetto mentale più precisamente a quella condizione che dovete far vostra se volete muovervi in direzione “raggiungimento obiettivi” .
Parliamo di mente, di settaggio mentale….del vostro settaggio mentale.
Poco più di 30 anni or sono la professoressa Carol Dweck, a seguito di osservazioni sulla reazione al fallimento dei propri allievi (alcuni reagivano mostrando carattere, altri ne uscivano devastati anche in caso di piccole cose), approfondì gli studi coniando due settaggi mentali per descrivere le convinzioni di base che le persone possiedono in tema di apprendimento e intelligenza.
Aveva notato come gli studenti che credevano di poter divenire più intelligenti, avessero capito che era l’impegno a poterli portare al raggiungimento dell’obiettivo e come essi si impegnassero maggiormente dedicando più tempo allo studio ed alle esercitazioni al contrario di altri studenti che, credendo che intelligenza ed abilità siano fattori ricevuti in dono ed in gran parte immutabili.
non vedevano nessuna ragione di impegnarsi e faticare per seguire un traguardo.
E’ stato basandosi su questa due mentalità che Carol Dweck ha coniato il mindset dinamico ed il mindset statico.
“tutto ciò che crediamo di noi stessi si riflette profondamente su ciò che facciamo”
Sei una persona dal Mindset Dinamico ?
Allora credi fortemente di poter crescere e sai benissimo che l’apprendimento, il sacrificio ti porteranno al raggiungimento dei tuoi traguardi e che ti permetteranno di sviluppare/acquisire nuove abilità e competenze.
Trai il massimo beneficio nel dare il massimo;
vedi il successo personale come prosecuzione dell’impegno/allenamento;
trai beneficio nel lottare con atleti più forti di te in modo da trarre apprendimento.
Sei una persona dal Mindset Statico ?
Crederai che abilità ed intelligenza che hai in dotazione non siano modificabili, che il talento sia un dono di madre natura e che non avrebbe nessun senso impegnarsi e faticare per crescere.
Non ha caso avrai ben sviluppato il comportamento dello struzzo, piuttosto che la dote di incolpare tranquillamente gli altri o il contesto esterno giustificando così il tuo fallimento.
Tenderai ad abbandonare con estrema facilità le sfide intraprese in quanto gli ostacoli posti hanno le sembianze di una minaccia al tuo ego e per far si che situazioni del genere non si presentino sarai fortemente predisposto nel ripetere esclusivamente prestazioni nelle solite attività in cui ti senti padrone/sicuro, in modo da confermar la tua intoccabile reputazione.
Anche nel come viene vissuto il fallimento è ben evidente la differenza delle due polarità,
gli statici lo vivono come un disastro.
Sono capaci di personalizzare il verbo fallire tramutandolo in predicato creando il “sono un fallimento” un autodichiarazione pesante come un macigno.
Il fallimento risulta amaro anche per i dinamici ma essi riescono a trasformarlo in opportunità di crescita analizzandolo e lavorandoci sopra a fondo per far si che non si presenti in una successiva esperienza non permettendo ad esso di divenire la definizione della propria identità.
La maggior parte dei grandi campioni dello sport e di vita sono contraddistinti da un mindset dinamico.
Nessuno di essi si è mai cullato sugli allori permettendosi di stazionare sulle proprie qualità.
Tutti hanno costantemente continuato a sfidarsi analizzando sempre le loro prestazioni definendo chiaramente le aree di miglioramento sulle quali programmare il loro futuro.
Tutti hanno fallito, tutti si cibano dei feedback ed hanno un atteggiamento molto sano nei confronti dell’apprendimento e dell’allenamento.
Hanno una maggiore abilità nel gestire gli errori e le sconfitte trasformandole in opportunità per migliorare la prestazione.
E’ altresì chiaro che esistono degli agenti esterni/ di vita che possono condizionare e rendere più complesse le cose.
Sicuramente una ragazza minuta avrà più possibilità rispetto ad una alta oltre un metro e ottanta di riuscire nella ginnastica artistica.
Esistono sicuramente delle componenti naturali che determinano importanti differenze ma così come risulta riduttivo attribuire successi accademici al quoziente intellettivo lo è altrettanto nell’attribuire successo o esatto contrario ad un atleta di talento .
Nel complesso quindi una dinamicità mentale è di gran lunga preferibile nella strada verso il raggiungimento dei propri obiettivi, questo perché implica un assunzione di responsabilità che ci predispone alla comprensione che lavoro e impegno sono indispensabili nella via del miglioramento continuo.
Se leggendo questo vi riconoscerete nell’aspetto dinamico possiamo esclamare un MOLTO BENE.
E’ sicuramente la strada giusta nessuna barriera sarà invalicabile, nessun obiettivo sarà irraggiungibile visto che avete in pugno le armi necessarie.
Se invece vi riconoscete nella staticità non dovete assolutamente farne un dramma.
Innanzitutto avete già ottenuto una grande vittoria nell’essere consapevoli di tutto questo, in secondo luogo sarà sufficiente guardarsi indietro per cercare l’esatto punto in cui vi siete seduti sulla staticità.
Tutti siamo nati con un mindset dinamico, tutti abbiamo superato prove molto molto impegnative imparando , ad esempio, a camminare, a parlare oltrepassando con caparbietà ostacoli facendo tesoro dei nostri errori.
Le influenze esterne come la famiglia, l’ambiente in cui abbiamo vissuto, i professori, gli allenatori hanno fatto si che si insinuasse in noi la convinzione di non essere abbastanza “intelligenti” e che ci mancasse sempre qualcosa per raggiungere e o porci ambiziosi obiettivi.
E’ stato per difenderci da questo che abbiamo creato la staticità, per darci una risposta, senza accorgerci che in realtà essa ostacolava la nostra voglia di apprendere e crescere.
Non dobbiamo quindi imparare ad aver il mindset dinamico, dobbiamo solo scoprire dove lo abbiamo riposto e muoverci con impegno in modo da farlo ritornare parte di noi stessi.
Come ?
Qualche suggerimento prezioso lo discuteremo al prossimo appuntamento …. proprio qui.
Per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi.
Andrea Pelo di Giorgio – Mental Coach
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